Per una subacquea ricreativa elegante, sicura, rispettosa dell’ambiente e minimalista, ci si può rivolgere a diverse didattiche. Oggi la subacquea 2.0 sta coinvolgendo un pò tutti e in effetti qualche miglioramento quando si è in giro a fare tuffi si vede. Purtroppo però ancora troppi subacquei – ma oggettivamente non è colpa loro – si posiziona in acqua con una postura poco consona, pinneggia come un apneista o peggio solleva o danneggia il fondo “ravanando” ovunque. Allora la domanda vien spontanea: potendo capire il primo approccio, che spesso è legato ad amicizie o coinvolgimenti vari, nella fase successiva come mai non si cerca di capire perché un subacqueo va in acqua in modo diverso da lui? Secondo voi non si pone domande o non si trovano le risposte?
Per accentuare le differenze si potrebbero pubblicare decine, centinaia di video che si trovano nel web, ma senza fare nomi e cognomi, abbiamo estrapolato alcuni video pubblici per far comprendere meglio le nostre parole, così si capisce – forse – perché è giunto il momento che un subacqueo responsabile scelga la strada giusta. Poi siamo tutti subacquei e tutti abbiamo “ravanato”, ci mancherebbe, però è giusto progredire. Volere il meglio conservando quello che da ogni istruttore abbiamo imparato: la sicurezza e il divertimento!
Partiamo dall’attrezzatura adeguata e ben posizionata, da accessori minimalisti senza appesantirsi inutilmente con cosa superflue. La sicurezza in primo piano e la conservazione dell’ambiente marino da lasciare come lo troviamo per i nostri amici subacquei che lo visiteranno dopo di noi. Tutto questo ha bisogno di una eccellente formazione – non costa di più – garantita da un istruttore che a sua volta abbia compreso quanto sia importante offrire un servizio di qualità.
L’istruttore, a differenza del neofita che si affaccia alla subacquea, è consapevole delle differenze tra una subacquea di buon livello da una di basso profilo, allora perché non si aggiorna? Perché la didattica concede questo scempio? In fondo ne va anche a suo discapito.
Claire Beaux ci parlerà di questo e se avete delle domande da farle, non esitate a scrivere a: info@utrtekmagazine.com