Il Personaggio

8 Gennaio 2024

Fin da piccolo ho sempre visto girare per casa l’attrezzatura subacquea del mio babbo: erano i primi anni 80 e all’epoca le cose erano un pò diverse, ricordo il bi-bombola con l’asta della riserva, le mute in gomma, il profondimetro a lancetta, le tabelle attaccate sulla muta e il fucile. Non c’erano gav, computer, scooter o rebreather.

Passavamo le stagioni estive al campeggio di Vada e il mio babbo, con suoi amici, se ne andavano al mattino presto su un piccolo Zodiac a chiglia pneumatica sulle secche a fare le immersioni, mentre io restavo al campeggio in attesa del loro ritorno e dei loro racconti.

A casa sfogliavo continuamente le vecchie riviste di Mondo Sommerso e rimanevo affascinato dalle fotografie dei fondali e dei subacquei in immersione.

Ecco, credo che il mio interesse per la subacquea e la curiosità per il mondo sottomarino sia iniziata da qui.

Appena un pò più grande mi armai subito di maschera, pinne e boccaglio e iniziai le mie prime “esplorazioni” in questo nuovo ambiente: stavo ore e ore in acqua a guardare e osservare qualsiasi cosa, anche i sassi, fino a diventare lesso! Mi dovevano tirare fuori a forza!

Il mio babbo dovette momentaneamente attaccare le bombole al chiodo per via del gruppo di amici che si era sciolto e chi per un motivo o chi per un altro, avevano smesso con le immersioni. solo momentaneamente però, perché nel 2000 dopo una gioventù passata a giocare a calcio decisi insieme ad alcuni amici di iscrivermi al corso sub di primo livello. Fu il colpo di fulmine, capii subito che quella sarebbe stata la mia passione più grande. Da quel giorno non ho più smesso di andare in acqua e anche mio babbo riprese a immergersi insieme a me diventando il mio primo buddy.

Negli anni successivi continuai l’addestramento con altri corsi fino ad arrivare al termine dell’ iter ricreativo e fu in questo periodo che, grazie ad alcune nuove amicizie fatte nell’ambito subacqueo e alla voglia di andare sempre avanti conobbi e entrai a far parte di UTRtek.

Nel 2006 iniziai il corso Tek Air con Giovanni Caponi, ricordo che le sue prime parole furono “Davide ti ricordi tutto quello che hai imparato fino ad ora?” e io: certo! 

Giovanni: “bene, metti tutto in un cassetto e ricominciamo.”

E così iniziò il viaggio nella subacquea tecnica.

Durante quel corso imparai le prime nozioni sulle immersioni tecniche e sull’uso del bibo, stage e sulla decompressione mnemonica ma, provenendo dalla subacquea ricreativa alla fine del corso la domanda a Giovanni fu quasi scontata: scusa Giovanni ma non esiste un computer per calcolare la deco in queste immersioni? Giovanni: no.

Così, senza pormi altre questioni mi misi a studiare e a imparare (e capire) le basi della deco mnemonica: oggi sono fiero di poter dire di non aver mai comprato o usato un computer un software o altro strumento tecnologico per le mie immersioni tecniche.

Effettivamente a quel tempo le conoscenze e il mercato non offrivano molta scelta: alcuni ti chiedevano la decompressione anche sotto la doccia!

Affascinato sempre di più da questa nuova filosofia di andare in acqua, dalla voglia di vedere e scoprire nuovi fondali e dall’obbiettivo di raggiungere sempre nuovi traguardi, l’anno successivo arrivò il primo passo verso le immersioni in Trimix normossico.

Dopo anni di immersioni ad aria, anche fonde, mi resi subito conto del grosso vantaggio che l’elio mi dava e con questo arrivarono le prime immersioni su alcuni dei più famosi relitti della mia zona che fino ad allora avevo solo sentito nominare come Nasim, Marangone (ex impavido) Haven…

Fine prima parte… a presto

Giorgio Anzil

Regional Manager UTRtek e Responsabile dell'Organo di Stampa Ufficiale UTRtek Magazine

Una storia curiosa che nasce il 12 Luglio 1976
https://www.giorgioanzil.it/chi-sono/

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